L’aruspice
Dopo una lunga carriera accademica, il professor Paoli aveva rivolto il proprio interesse al campo della chiaroveggenza. Chissà, invecchiando, voleva che il futuro divenisse cosa certa. Si dilettava nell’apprendere ogni arte divinatoria, dalla lettura dei tarocchi a quella dei fondi del caffè. Poi era tornato alle origini, trovando particolare affinità con lo studio delle viscere degli animali. Passava ore nei supermercati, lambiccandosi nel reparto delle carni per scoprire i messaggi nascosti nelle interiora. Infine, scovato il taglio ideale, rientrava a casa per ultimare la profezia. Magari il vaticinio non si realizzava, ma faceva un fegato alla veneziana da leccarsi i baffi.
Un racconto di Riccardo Boccardi (Racconti Crestati)
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