Una tigre maestosa per illustrare una poesia di mio padre, Piero.
Con passo felpasolenne, in punta di piedi
per non calpestare,
se non per eleganza e voluttà di danza.
Guardo e non guardo.
Ma conta lo svolgersi la scena la mia coda da mirare.
Anche la luna,
ma è sullo sfondo, riflessa di riflessa luce.
Io mi insinuo tra ignare piante che accompagnano il mio muovermi elegante.
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